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Storia
Superficie: 54 km2 |
Altitudine: 305-1000 m.s.l.m |
Abitanti (2005): 1964 |
Mercato settimanale: domenica |
Frazioni del Comune: Casigno, Labante, Rocca di Roffeno, Sassomolare, Villa d'Aiano |
Comune appenninico con il capoluogo più alto (805 m sul livello del mare) della provincia di Bologna, sullo spartiacque tra il Reno e il Panaro. Insediamento fortificato fin dal VII secolo, il moderno toponimo testimonia di una roccaforte presente per secoli, oggi scomparsa del tutto. Ancora situato ai confini con la provincia modenese, nel medioevo fu a lungo conteso fra i Comuni di Modena e Bologna, per passare definitivamente a quest'ultimo nel 1308. Sono ancora numerose le vestigia di quel periodo, con interessanti vestigia fortificate e le tipiche case-torre a punteggiare le vallate dei torrenti Gea, Aneva e Vergatello.
Di rilievo, il complesso storico di Torre Jussi, tra il capoluogo e Rocca di Roffeno. Tra gli edifici civili, da ricordare anche alcuni mulini ad acqua ancora funzionanti, come quello del Povolo a Labante. Tutti fabbtricati scampati alla Seconda guerra mondiale, quando il territorio fu teatro dell'avanzata del fronte sull'ultimo arretramento della Linea Gotica, ed anche il capoluogo fu distrutto dai bombardamenti. Interessante l'architettura religiosa, con il Santuario della Madonna di Brasa, in prossimità dell'omonimo passo, e la chiesa di Santa Lucia, già monastero benedettino collocato sulla "Nonantolana" via romea medievale che transita sul territorio. A livello ambientale, note le grotte di San Cristoforo a Labante, cavità naturali di grande pregio, nate dalla sorgente calcarea che produce un particolare travertino detto "sponga".