Sassomolare e paesi montanari limitrofi - Appennino Tosco Emiliano


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Don Isaia Mellini

Storia > Storie da Sassomolare

Il sig. Diego, nipote del pittore Faccioli, mi ha fatto pervenire le fotografie di questo documento ritrovato tra le cose di famiglia.

E’una stampa datata 9 giugno 1907, una dedica fatta in occasione delle nozze d’oro di Don Isaia Mellini arciprete di Sassomolare, così dice:

Nel fausto giorno 9 giugno 1907
In cui
Don ISAIA MELLINI
Arciprete di sassomolare
Festeggia le nozze d’oro
Del suo sacerdozio
I parrocchiani esultanti
Offrono

Noi andavamo fra i dolor dubbiosi
In questa valle misera di pianto
E tu alleviasti i giorni a noi gravosi
Ci educasti a l’amor d’un vero santo

Noi miseri premean, e i cori ansiosi,
del cielo invano interrogar l’incanto
tu ci dicesti di fulgor radiosi
di premio eterno in un eterno canto

S’oggi negli occhi tremula una stilla
Segno è di gioia, e se la fronte un riso
Oggi ci schiara è l’amor tuo che brilla.

Perchè a l’altare come un giorno ascendi
Il pane a consacrar del Paradiso
E di novella gioventù risplendi

Nel 1870 Don Isaia Melliti insieme ad altri parroci della zona inviò pure questa lettera al papa:

“Voti del clero italiano per la definizione dommatica dell'infallibilità pontificia con offerte de' sacerdoti al S. padre Pio 9 in omaggio ed aiuto al Concilio ecumenico vaticano” .


Petizione:
I sottocritti parrochi e sacerdoti bolognesi dei comuni di Caste d’Aiano e di Gaggio Montano sono convinti dalla stessa dottrina di Gesù Cristo, riportata dai quattro santi Evangelisti, che vostra Santità come Vicario di Gesù Cristo e legittimo successore di S. Pietro, quando parla al gregge universale ex Catedra di materia riguardante la fede e i costumi non possa in nessun modo errare; essendo stata questa Infallibilità promessa dal divin Maestro a Pietro, costituito capo degli apostoli con quello parole: ‘”Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle, per te orai affinchè non vacilli tua fede, e tu un giorno conferma i tuoi fratelli”. Cristo dunque costituisce Pietro pastore di tutto il suo gregge, a lui consegna gli agnelli e le pecorelle, la custodia de’ credenti e dei loro capi, ond’egli sia il pastor dei pastori, il padre di tutti i fedeli, il Capo della Chiesa e di tutta la cristianità.
Si, Pietro Infallibile ebbe ed avrà sempre un successore Infallibile nel suo principato, e la cattolica Chiesa venerò e venererà sempre questo successore nell’augusto Romano Imperante. E a lui converrà rivolgersi in argomenti di fede o di ecclesiastica disciplina, essendo il suo oracolo quello di Pietro; chi con lui in comunione si trova nella vera Chiesa risiede.
I sottoscritti, colla viva speranza che sia definita la pontificia Infallibilità, umiliano a Voi, o beatissimo Padre e Pontefice Infallibile, questa tenne offerta in segno del più che vorrebbero, e con questa protestano d’esser sempre con Voi e per Voi in ogni occasione e circostanza disposti a bere con Voi il calice delle persecuzioni sino all’ultima feccia. Padre santo, confermate coll’apostolica vostra benedizione i sentimenti dei sotto firmati vostri figli:


D. Giuseppe Forlai, arciprete a S. Nicolò di Villa d’Asano e Vic. For., 11. 5. — Zeffirino Brizzi, arciprete di S. M. Assunta di Casted’Asano fl, 5. — Isaia Mellini arciprete di S. Giacomo di Sassomolare, Il. 5. Giambattista Evangelisti, Curato a S. Lucia di Pietracoloro, 11. 5. — D. Marco Tamburini, II. 5. — D. Giovanni Gentilini, Il. 3. — D. Nasci Antonio, Rettore II 3. — Don Giambattista Fulgeri , lI, 2. — D. Pietro Possini, Il. 2. — D. Geremia Biccocchi, Il. 4. — Camillo Sabattini, lI. 1. Pietro Sabattini, Il. 5. — Antenore D. Rossi, arciprete a S. Giacomo di Bombiana, Il. 5. — D. Domenico Gelati, 11. 4.


Don Isaia Melliti arciprete di Sassomolare morì il 26 aprile 1908, venne sostituito da Don Betti Umberto fratello di Don Erminio Betti parroco di Pietracolora. Il Bollettino Salesiano così ricordava Don Erminio Betti morto a Pietracolora (Bologna) a 85 anni:

“Don Betti fu un Sacerdote veramente straordinario e una eccezionale figura di Cooperatore Salesiano. Trascorsi parecchi anni nel Seminario come vicedirettore e insegnante, si dedicò alla cura delle anime prima a Sassomolare, poi per 35 anni fu parroco a Pietracolora. Fu il consigliere, il maestro, la guida, il consolatore dei poveri di tutto il territorio di montagna. Per loro sbrigò innumerevoli pratiche di assistenza religiosa e civile. La sua eroica carità rifulse durante la terribile epidemia detta espagnola., che mietè vittime negli sperduti casolari dei suoi monti. Proveniva da una famiglia di Cooperatori e ricordava, col fratello don Umberto, il mesto annuncio della morte di Don Bosco che la mamma aveva dato loro nei primi giorni del febbraio 1888. Affezionatissimo a Don Bosco, mandò alla Congregazione 27 vocazioni sacerdotali, tutte riuscite, e altre tredici ne mandò al Seminario e ad altri Istituti religiosi. Numerose furono pure le vocazioni femminili che indirizzò a varie Congregazioni. Merita di essere conosciuta l'epigrafe della sua tomba:

PASTORE - MAESTRO - CONSIGLIERE - DELLA GENTE POVERA DI QUESTO TERRITORIO - INSIGNE COOPERATORE DI SAN GIOVANNI BOSCO - NE RICOPIÒ LO ZELO - PER LA SALVEZZA DELLE ANIME - MERITÒ DI VEDER SBOCCIARE INTORNO A St - ALTRI QUARANTA SACERDOTI - E NUMEROSE VOCAZIONI RELIGIOSE - COME LUI OPERANTI NEL CAMPO DEL SIGNORE”.


Fra i documenti in possesso del nipote sig. Diego vi è pure una interessante annotazione relativa ad una offerta che il Faccioli fece per la chiesa di Sassomolare.

Per approfondire: “La Parrocchia di Sassomolare” di Amedeo e Daniele Benati – Quaderni del circolo culturale di Castel d’Aiano n. 13




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